IV Domenica di Pasqua – Anno B

25 aprile 2021

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio”.

                                                                                                                                                             Gv 10, 11-18

Commento

Gesù così si definisce, un pastore buono, che desidera radunare il gregge per non farlo disperdere e per difenderlo dagli attacchi dei lupi. Gesù non è venuto per dividere ma per raccogliere, per dare una via e proteggere il suo gregge a costo della propria vita. Gesù è modello della Chiesa e di coloro che nella Chiesa hanno il compito di guidare. Gesù-pastore conosce le sue pecore, le raduna, e le guida verso il Padre. Protegge tutte le pecore, le più deboli e le carica sulle sue spalle ferite sognando un unico gregge come unica deve essere la comunità dei credenti che è la Chiesa, chiamata a sognare un mondo unito, dove le differenze non sono ostacoli ma diventano ricchezza di una armonia possibile tra gli uomini, chiamata a prendersi carico sulle spalle di chi è più debole, povero con l’unico desiderio di far sentire amati da Dio che è Padre ed è amore. Voglio ricordare un vero testimone del Buon Pastore, tre giorni fa ricorreva il ventottesimo anniversario della nascita al cielo di mons. Bello avvenuta il 20 Aprile del 1993 rimasto don Tonino per tutti. È stato uno dei tanti veri “Buoni Pastori”, così come Gesù lo è nel Vangelo di Giovanni, e ancora oggi le sue parole e il suo stile guidano il gregge sempre più variegato della Chiesa italiana.

 

Giovanni M.

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